Orto Sinergico

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martedì 7 agosto 2012

ANCHE STEFANO STORTONE ALL'ECOFIERA !!

   


E' con grande piacere che annunciamo la partecipazione ai dibattiti dell'Ecofiera Oglio Po di Stefano Stortone, esperto di "Bilancio Partecipativo" e autore del libro "Il manuale del buon amministratore locale".

 
Buone pratiche da copiare per Sindaci ed amministratori pubblici - con un intervento di Rita Borsellino
La Pubblica Amministrazione può cambiare, a partire dal basso: il “Manuale del Buon Amministratore” è un ricco compendio di buone (spesso eccellenti) pratiche sperimentate in piccoli e medi Comuni italiani, in Provincie e consorzi di Comuni.
Norme, delibere e provvedimenti virtuosi che mettono al centro principi chiave come sicurezza-accoglienza, sviluppo-turismo sostenibile, traffico-mobilità intelligente, agricoltura-filiera corta, adottando indicatori incentrati sulla qualità della vita. Spazio inoltre per i grandi temi, quali energia ed acqua intesi come “beni comuni” e per gli strumenti di verifica quali bilancio.
Un vademecum che mette in ordine la cassetta degli attrezzi del Buon Amministratore locale, che vuole essere protagonista di “piccole opere” per lo sviluppo locale. Numerosi gli esempi, concreti e replicabili: dal Bilancio Partecipativo del Comune di Canegrate all’accoglienza degli stranieri con il Progetto Rassicura di Pinerolo, fino al turismo sostenibile di Grottammare (AP) e all’impegno contro la criminalità organizzata dell’associazioni di Comuni “Avviso pubblico”.

Bilancio partecipativo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il Bilancio Partecipativo o partecipato è una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla vita della propria città (democrazia diretta) consistente nell'assegnare una quota di bilancio dell'Ente locale alla gestione diretta dei cittadini, che vengono così messi in grado di interagire e dialogare con le scelte delle Amministrazioni per modificarle a proprio beneficio. A partire dagli anni '90 del Novecento, esso si è venuto affermando - su scala globale - come pratica antonomastica della democrazia partecipativa, per poi cedere gradualmente il passo, negli anni recenti, alla famiglia dei "bilanci orientati" (sociale, di genere etc.) e a forme di partecipazione tematica più mirate e meno comprensive.
L'esperienza più celebre di bilancio partecipativo si è avuta a Porto Alegre (Brasile), città di 1,3 milioni di abitanti. L'esperienza di Porto Alegre ha avuto inizio nel 1989. Il fine era quello di permettere ai cittadini di partecipare attivamente allo sviluppo ed alla elaborazione della politica municipale.
In un BP, di regola la partecipazione si realizza innanzitutto su base territoriale: la città è suddivisa in circoscrizioni o quartieri. Nel corso di incontri pubblici (che possono avere forma fisica o virtuale, e tutta una gamma di diversi gradi di inclusività e rappresentatività, dall'assemblea alla giuria di cittadini estratti a sorte) la popolazione di ciascuna circoscrizione è invitata a precisare i suoi bisogni e a stabilire delle priorità in vari campi o settori (governo del territorio, ambiente, educazione, salute...). A questo si aggiunge talvolta una partecipazione complementare organizzata su base tematica attraverso il coinvolgimento di categorie professionali o lavorative (sindacati, imprenditori, studenti..), ciò che permette di avere una visione più completa della città, attraverso il coinvolgimento dei suoi attori economici. L'Ente locale di riferimento - Municipalità o Comune, ma anche un Ente di livello territoriale superiore come le Province o le Regioni - è presente a tutte le riunioni circoscrizionali e a quelle tematiche attraverso un proprio rappresentante, che ha il compito di fornire le informazioni tecniche, legali e finanziarie necessarie alla formalizzazione delle decisioni e di avviare una fase di negoziazione con le proposte emerse, attento, però, a non influenzare o prevaricare le decisioni dei partecipanti.
Alla fine ogni gruppo territoriale o tematico presenta le sue priorità all'Ufficio competente, il quale stila un progetto di bilancio che tenga conto delle priorità indicate dai gruppi territoriali o tematici. In caso positivo, il Bilancio viene infine approvato dal Consiglio dell'Ente.
Nel corso dell'anno seguente, attraverso apposite riunioni, la cittadinanza valuta la realizzazione dei lavori e dei servizi decisi nel bilancio partecipativo dell'anno precedente.
Di solito le amministrazioni comunali, visti anche i vincoli di bilancio cui sono tenuti per legge, riconoscono alle proposte avanzate dai gruppi di cittadini la possibilità di incidere su una certa percentuale del Bilancio comunale. Nel caso di Porto Alegre si è partiti dal 10% del bilancio comunale, fino ad arrivare gradualmente al 25%.

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