Orto Sinergico

Orto Sinergico

lunedì 30 gennaio 2012

domenica 29 gennaio 2012

ECONOMISTI FAI DA TE !!

Mi sembra ormai chiaro che politici, banchieri ed economisti non ce ne saltano fuori da questa crisi. E' difficile pensare che chi ha creato questo casino trovi le soluzioni, anche perchè dovrebbero dimettersi e rinunciare ai propri privilegi. 
Risolvere una "Crisi da Debito" facendo altro Debito come vi suona?
E Rilanciare la Crescità con l'Austerità?
Aumentare i Consumi alzando l'IVA e le Tasse?
Aumentare l'Occupazione con la Precarietà dei Contratti?
Dare Lavoro ai Giovani allungando i tempi per il pensionamento?
Ripristinare la Fiducia dichiarando che siamo vicino al Baratro? 
Liberalizzare gli orari di apertura per aiutare i piccoli negozi o favorire la grande distribuzione?
Portare i tassi allo zero incentiva il Risparmio o il Debito?
Lo Spread aleggia sopra le nostre teste come un avvoltoio, pensate, un numero scritto su un computer decide quando andiamo in pensione, quante tasse dobbiamo pagare, quale governo dobbiamo avere. In questi giorni è sceso sotto i 400 punti, evviva lo Spread!
La chiamano Democrazia, Libertà, io non ne vedo nemmeno l'ombra!
O questa gente è cretina (e non credo) oppure cè un disegno ben preciso sotto di plasmare una nuova società fatta di paura, precarietà, tanto lavoro e pochi soldi in tasca. L'importante è che ci siano i soldi per pagare gli interessi sul debito pubblico il resto non conta. 
Allora diventiamo tutti "economisti fai da te" tanto peggio di loro non possiamo fare !
Qualche Idea c'è l'abbiamo.

mercoledì 25 gennaio 2012

AL GASALASCO GLI "SCAFFALI" SONO PIENI !!

Il Km zero da moda, potrebbe diventare una necessità. I gruppi di acquisto che principalmente si approvvigionano da produttori locali entro 50 km di distanza e spesso si recano personalmente a ritirare la merce non stanno soffrendo in modo particolare le manifestazioni e i blocchi stradali di questi giorni. Il rapporto personale instaurato negli anni tra produttore e consumatore fa si che i gasisti siano dei clienti preferenziali ai quali fornire il cibo. Una considerazione, in generale, di secondaria importanza,  relegata nell'ambito del consumo etico e sostenibile, che per chi si reca esclusivamente al supermercato ha poco valore, ma che in questo momento potrebbe fare la differenza. Il consumo di cibo locale, di stagione, da produttori piccoli dediti alla qualità del prodotto assurge a ruolo risolutore dei problemi che stanno vivendo in questi giorni le famiglie italiane nell'approvvigionamento di cibo e che potrebbero peggiorare se i trasporti su gomma non riprendono a pieno ritmo. Le scelte di buon senso fatte da questi consumatori organizzatti in centinaia di gruppi sparsi su tutta la penisola emergono con tutta la loro forza in questo momento di crisi economica, sociale e di valori. Questi campanelli di allarme dovrebbero far riflettere tutti coloro che fino ad oggi non si sono posti le domande importanti: cosa stò mangiando? da dove arriva questo cibo? quanti chilometri ha percorso sulla strada per arrivare fino a qui? Chi sono i produttori? Ottengono un compenso equo per il loro lavoro?
Il 30 Gennaio ci incontriamo per parlare di queste cose non più secondarie, l'incontro è aperto a tutti, perchè il cibo non è un'optional, ma una necessità primaria. Ti aspettiamo!!


lunedì 23 gennaio 2012

L'ILLUSIONE DEGLI SCAFFALI SEMPRE PIENI !


Se vai in un qualsiasi supermercato hai un immagine di abbondanza: scaffali sempre pieni, ampia scelta di tutto. Ti serve qualcosa, allunghi la mano ed è fatta!

Poi, bastano 72 ore di blocco dei trasporti, 72 ore, e l'abbondanza svanisce. 
72 ore di autonomia, tre giorni per vedere che gli scaffali si svuotano.


Ma perchè si svuotano?
Forse perchè la merce arriva da centinaia o migliaia di chilometri di distanza dal punto vendita?

E' proprio un sistema che lascia tranquilli, al di là delle valutazioni di opportunità che lasciamo al lettore.

Mi ricorda un pò la penuria di GAS da riscaldamento a causa del blocco tra Russia e Ucraina di qualche anno fa in pieno inverno con le rassicuranti dichiarazioni di quel ministro (al quale avevano comprato la casa a sua insaputa) che dichiarò: "Tranquilli abbiamo riserve per 15 giorni!" pensando di rassicurare la popolazione.
Qualcuno tirò una conclusione diversa: fra quindici giorni sono al freddo e non posso scaldare l'acqua per la pasta!!!!

http://www.corriere.it/esteri/09_gennaio_06/gas_russia_ucraina_crisi_a893c814-dbdb-11dd-8581-00144f02aabc.shtml

sabato 21 gennaio 2012

BOOOMMMM: DA GENNAIO UN NUOVO ISCRITTO OGNI TRE GIORNI


In questi primi giorni dell'anno non facciamo in tempo a dare il benvenuto ad un nuovo iscritto, che dopo qualche giorno la scena si ripete. 
Allora, forse, l'obiettivo di arrivare a 200 famiglie entro fine anno non era poi così campato per aria. Quando lo dicevo ad alta voce agli altri ragazzi del gruppo sogghignavano: Duecento famiglie? Questo è pazzo ! Adesso, più passano i giorni e più li sento contenti ed anche un po preoccupati. Immagino stiano pensando "Dove riceveremo e distribuiremo il cibo ? Come faremo per tutto il resto? 
Niente paura, intanto cresciamo, poi risolveremo i problemi che si presenteranno sulla nostra strada: le radici sono buone, l'albero non cadrà!
Vuoi vedere che stiamo realizzando una cosa importante e che le persone non aspettavano altro di trovare un gruppo per fare insieme qualcosa di positivo in questo mondo triste e pieno di preoccupazioni sul domani.

EVVIVA I CENTRI COMMERCIALI

Non so chi li abbia inventati, ma sono sicuramente l'invenzione del Secolo. In un posto solo trovi tutto: cibo, abbigliamento, tecnologia, bancomat, bar, cinema, baby parking. E' comodissimo, ci sono parcheggi enormi con i carrelli a portata di mano. E' sempre aperto di giorno, di sera, nei week end, durante le feste. E' sempre una festa, ambienti puliti, luminosi, pieni di luci, colori e musica a volontà. Si rispamia tanto, ci sono sempre delle offerte speciali, i sotto costo, i tre per due, il 50% di sconto. Nei week end sono la salvezza delle famiglie italiane, d'estate c'è sempre un bel freschino mentre d'inverno è un ottimo rifugio dal freddo e dalla nebbia. E poi danno da lavorare a tanti giovani che altrimenti rimarrebbero disoccupati.
Veramente, e senza esitazioni, l'invenzione del Secolo !!

martedì 17 gennaio 2012

lunedì 16 gennaio 2012

CONSUMO LOCALE CONTRO LA CRISI !!

Ebbene si, siamo in crisi. Non sappiamo come andrà a finire, quel che è certo è che ci sono troppi beni e pochi soldi in tasca da spendere e ce ne saranno sempre meno. Se in più questi beni, oltre ad essere troppi, sono anche prodotti dall'altra parte del Mondo... ci stupiamo che qualcuno si stupisca che manca il lavoro, le aziende chiudono e piombiamo in recessione/depressione. Se poi lo Stato invece di sostituire la domanda privata con quella pubblica per sostenere l'economia, si inventa l'austerity, taglia la spesa e aumenta le tasse perchè senza moneta nazionale dipendiamo dall'estero per il rinnovo del debito pubblico: Game Over.
Forse questo sistema basato sul debito è arrivato al capolinea e la riduzione del nostro tenore di vita non sarà facile, ma se vogliamo ripartire su basi più solide, senz'altro puntare al consumo locale che sostiene l'economia interna a svantaggio delle multinazionali ci sembra un'idea semplice e sensata. Certo, senza rigidità stupide, perchè se vuoi mangiare delle mele buone le compri in trentino, le arance in calabria/sicilia, il caffe, il the e le banane all'estero.



10 ragioni per comprare Cibo Locale  
Tratto da Biodiversità rurale www.biodiversita.info 
In occasione della inaugurazione di una nuova sezione del sito di Civiltà Contadina, per conoscerne i particolari cliccate sul link, pubblico i 10 principi base del movimento a favore del cibo locale. Di questo argomento Civiltà Contadina ne farà divulgazione e azione per contribuire a diffondere un sano concetto di collaborazione fra città e campagna, ora
e in futuro.
Il movimento a favore del cibo locale, quello prodotto e venduto direttamente nelle aziende agricole, è in pieno sviluppo in molte parti del mondo occidentale e sta dando i suoi risultati in
termini di sostegno a una agricoltura a misura umana e alla biodiversità agraria intesa come utilizzo di antiche e storiche razze e varietà, quelle che uscendo dagli schemi di prodotto da supermercato standardizzato portano più sapore e soddisfazione al palato.
Quando occasionalmente entro in un supermercato mi soffermo a guardare quelle che io definisco "facce da supermercato", facce di persone spesso altrettanto standardizzate come i cibi che mangiano. Presto vedremo tornare in circolo altre facce, quelle sicuramente più soddisfatte dei clienti di fattoria, facce da cibo locale e anche cibi con una faccia, quella dell'agricoltore che li ha prodotti e che li vende direttamente senza il diaframma della grande distribuzione organizzata.
1. Il cibo locale ha un gusto superiore
Il cibo cresciuto il più vicino possibile alla tavola dove sarà consumato è stato probabilmente raccolto due o tre giorni prima raggiungendo un alto grado di maturazione. È turgido, dolce e profumato. La stessa esperienza la vive chi si coltiva un orticello per conto proprio. Molti studi confermano che mediamente la distanza percorsa dai cibi dalla fattoria al piatto sono negli Stati Uniti e in Europa 1.500 km . Spesso i tempi di trasporto ritardano di una settimana dal raccolto al consumo facendo perdere freschezza e vitalità ai cibi freschi.
2. La produzione locale è migliore per te
Recenti studi mostrano che i prodotti freschi perdono velocemente i loro nutrienti. Il cibo che è surgelato o imbarattolato subito dopo la raccolta è attualmente più nutriente di quello "fresco" ma restato in giro per una settimana fra celle refrigerate e trasporti.
3. Il cibo locale salvaguardia la biodiversità agraria
Nella moderna pratica agricola le varietà coltivate sono scelte per la loro attitudine a maturare simultaneamente così da consentire la raccolta meccanica e per la loro capacità di conservarsi al lungo, magari perchè dotate di buccia più dura o maggiore quantità di cellulosa nella fibra.
Quest'ultima caratteristica unita alla uniformità di pezzatura consente il superamento senza danni del processo di lavatura e confezionamento meccanizzato. Solo un pugno di ibridi F1 di ciascuna specie vegetale alimentare hanno queste caratteristiche e così solo una ristretta
genetica è messa in coltivazione nelle monocolture che riforniscono il mercato.
Le fattorie che fanno invece della vendita diretta sul mercato locale necessitano invece di piante dotate di caratteristiche diametralmente opposte che possono essere trovate proprio fra le vecchie varietà storiche. Spesso esse hanno una lunga stagione produttiva, una buccia più sottile diventa un vantaggio, colori vividi alla luce naturale e il miglior sapore per il più scarso contenuto in lignina. Queste vecchie varietà contengono una genetica ereditata per centinaia di anni e selezionata naturalmente da generazioni di contadini perchè buona, produttiva e resistente. Esse sono la base genetica che ci darà la possibilità di creare varietà resistenti ai
cambiamenti climatici in arrivo.
4. Il cibo locale è esente da OGM
Le multinazionali dell'agrochimica, che stanno cercando di imporre sul mercato internazionale le sementi di cereali e di ortaggi geneticamente modificati, incontrano i favori solo delle grandi fattorie latifondiste votate alle monocolture. Dalle attuali statistiche risulta che quasi il
90% degli europei vorrebbero l'etichettatura obbligatoria. Sono quindi i cittadini a desiderare cibi seminati e cresciuti secondo natura.
L'acquisto in fattoria da la possibilità di controllare la buona fede di chi coltiva e di quali sementi utilizza.
5. Il cibo locale sostiene le fattorie a conduzione familiare 
Solo meno del 4% degli occupati italiani lavorano in agricoltura e sono migliaia le aziende agricole che ogni anno chiudono i battenti perché le giovani generazioni non possono subentrare nella gestione per mancanza di reddito. Il prezzo dei cibi è formato attualmente solo dal 10% di proventi all'agricoltore che li ha prodotti. Il resto va a vantaggio degli intermediari e circa il 15% in spese di trasporto. Una parte rilevante del reddito di molti agricoltori è dato invece dai sussidi della Comunità Europea che sono sottoposti a graduali tagli per mancanza di fondi e che, una volta ridotti, metteranno molte fattorie nella condizione di chiudere. I contadini sono una sorta di specie a rischio. Gli agricoltori locali che possono vendere i loro prodotti in fattoria, e ottenere così un prezzo pieno, sono in grado di non dipendere da sussidi ne di essere strangolati dalla morsa del mercato, potendo così continuare a sostenere le loro famiglie, a fare il lavoro che amano e far vivere il territorio dove abitano.
6. Il cibo locale costruisce le comunità
Quando si acquista il cibo direttamente dal produttore agricolo ci si riconnette alla realtà delle cose e alle persone. Questo movimento ha dato origine a molte forme di collaborazione spontanea come l'agricoltura comunitariamente supportata, i gruppi di acquisto solidali (GAS) e i mercatini o fierucole di piazza. Grazie alla vendita diretta il cibo prende una "faccia", quella del contadino e mette in moto e in collaborazione agricoltori e cittadini, li fa incontrare e li
pone in simbiosi. I bambini crescono conoscendo la provenienza dei cibi e la loro stagionalità di produzione.
7. Il cibo locale salvaguardia gli spazi aperti
Nella misura in cui la vendita diretta incrementa il valore dei prodotti di fattoria altrettanto le terre coltivate avranno sviluppo e saranno difese dall'erosione e dall'inselvatichimento. È
piacevole guidare attraverso campagne ben coltivate, ricche di fioriture spontanee e di verde.
La realtà invece è che nelle aree dove l'agricoltura è in abbandono le frane aumentano, le coltivazioni si rarefanno e la vita nei piccoli paesini si spegne per spopolamento.
Ogni volta che si acquista cibo in fattoria, soprattutto nelle aree montane, si contribuisce a conservare il paesaggio rurale.
8. Il cibo locale contribuisce a ripianare il debito pubblico
Le fattorie danno più tasse di quanto ne richiedano allo stato sotto forma di servizi.
Dove nelle aree urbane lo stato incassa € 1 di tasse ne spende € 1,17 sotto forma di servizi.
Nelle aree rurali per ogni € di tasse incassate ne spenderà solo € 0.34 in servizi.
9. Il cibo locale sostiene un ambiente pulito e da vantaggi alla selvaggina
Una fattoria familiare ben gestita trova le sue risorse nel terreno fertile e nell'acqua pura.
Prevenire l'erosione dei suoli con colture da sovescio e arricchire il loro contenuto in humus con delle concimazioni naturali rappresenta dunque una pratica agricola vantaggiosa. Secondo alcune stime circa il 13% delle emissioni di carbonio delle lavorazioni industriali possono essere assorbite dalla biomassa delle colture da sovescio. Inoltre l'abbandono della monocoltura per far spazio a un intreccio di differenti colture che possono comprendere fieno, frutti, ortaggi, bosco e siepi creano un perfetto sistema ecologico nel quale trova habitat la fauna selvatica.
10. Cibo locale è il futuro che auspichiamo
Sostenendo gli agricoltori che fanno vendita diretta si può dare un futuro a coloro che saranno gli agricoltori della nostra società di domani e le future generazioni avranno accesso a cibo
nutriente, saporito e abbondante.








domenica 15 gennaio 2012

RISPARMIARE CON I PRODOTTI DI STAGIONE!


NON SOLO G.A.S. !!

Progetto Orti Urbani e Verticali.

Innanzitutto un piccolo chiarimento per coloro che fanno la coda per comprare l'ultimo i-phone sia di quà come dall'altra parte del mondo facendo code notturne al freddo per accaparrarsi, al modico prezzo di centinaia di euro, un "pezzo di plastica e metallo multitouch".
http://www.macitynet.it/macity/articolo/Tafferugli-costringono-Apple-a-interrompere-la-vendita-di-iPhone-4S-in-Cina/aA56863

Il cibo non spunta dal nulla, ma qualcuno lo semina nella Terra, gli dà acqua e nutrimento e poi lo raccoglie. Se poi andiamo a vedere nei campi scopriamo che senza petrolio, sementi sterili ogm e non, fertilizzanti chimici,  non sarebbe possibile produrre tutto questo cibo in grandi quantità. Aggiungiamo che siamo sette miliardi di bocche da sfamare, che le multinazionali stanno accaparrandosi la Terra a più non posso nei Paesi del Terzo Mondo, che in occidente ricopriamo la terra fertile con asfalto e cemento altrimenti la crescita non c'è...

Non chiedetemi perchè mi faccio un orto, ma perchè non ve lo fate anche voi !!!

A breve un po di informazioni in più ...