Orto Sinergico

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giovedì 1 novembre 2012

Serve una Rivoluzione !!




In attesa che le pozioni magiche dei tecnici composte da austerity e tasse abbiano sortito gli effetti sperati di far collassare l'economia reale e di mandarci definitivamente in Depressione Economica purchè si raccimolino i soldi per pagare gli interessi sul debito agli stranieri, Noi nel nostro piccolo, oltre ad incazzarci, stiamo pensando ad un Futuro Diverso. Ad un certo punto qualcuno manderà giù con le buone o le cattive questi scellerati, ma ciò non risolverà i problemi di fondo.
Questa crisi non è solo finanziaria, è il nostro sistema di vita che va ripensato. L'esaurimento delle risorse naturali causato dalla crescita economica con l'inquinamento dell'ambiente, l'innalzamento delle temperature con tutto ciò che ne consegue non si risolvono in due minuti.
Spiegare alle Persone che dovranno rinunciare a molte "comodità" perchè non potranno più permettersele economicamente e soprattutto perchè  l'Ambiente in cui viviamo non è più in grado di assorbirne gli effetti negativi non è semplice. 
Ancora meno semplice è far capire alle Persone che non cè nessuna Cavalleria che è li pronta a salvarci e risolverà tutti i problemi al posto nostro. 
Quindi cari concittadini dell'Oglio Po uscite per un attimo dal Matrix della routine quotidiana, spegnete la Tv, non andate a fare shopping per una volta, che tanto abbiamo le case e gli armadi pieni di cianfrusaglie e partecipate all'incontro che si terrà:

 SABATO 17 NOVEMBRE 2012
 dalle ore 15 dal titolo 
"La Rivoluzione Dolce della Transizione
presso la Fondazione Santa Chiara
 in Via Formis n.3 a Casalmaggiore CR
(entrata 5 euro).


Interverrà Massimiliano Rupalti,
 Consulente di Transition Italia
 e membro Aspo Italia

Il programma prevede una prima fase dalle 15 alle 17 con pausa ed una seconda fase dalle 17 alle 19 con spuntino/cena finale portata dai partecipanti. Ci saranno attività di gruppo ed esercitazioni pratiche per rendere più leggero e coinvolgente l'incontro con la possibilità di entrare anche successivamente alle 15 e di uscire anticipatamente con la massima liberta e compatibilmente con i propri impegni.

Prenotatevi via mail: gasalasco@yahoo.it



Rob Hopkins è  co-fondatore del Movimento delle Transition Towns. L’idea della Transizione nasce in Irlanda, a Kinsale, dove Rob Hopkins, professore inglese, sviluppa assieme ai suoi studenti un piano che affronti i temi fondamentali per il futuro del pianeta e dell’umanità: “Come possiamo aumentare la nostra resilienza (per mitigare le conseguenze del Picco del Petrolio) e ridurre drasticamente le nostre emissioni di CO2 (per mitigare gli effetti del riscaldamento globale) in tutti gli aspetti della vita e delle attività di questa comunità?” Dopo quell’esperimento didattico durato due anni, Hopkins torna in Inghilterra e prova a mettere in pratica le sue idee a Totnes, nel Devon, trovandosi così nel 2005 a originare l’idea delle Transition Towns. Il movimento assume ben presto una dimensione internazionale, una rete articolata della Transizione che ha suscitato entusiasmo e adesioni dalle piccole comunità fino alle città, un esperimento sociale su grande scala. “Se agiamo subito, in modo collettivo – sostiene il movimento – è molto probabile riuscire a creare un nuovo e piacevole modo di vivere con maggiori relazioni tra le persone e maggiore integrazione con
l’ambiente rispetto all’attuale frenetico sistema dipendente dal petrolio.”
Alcune indicazioni di lavoro: non aspettare i governi, andare oltre l’intervento individuale e agire come comunità, attraverso il coinvolgimento delle persone. Un movimento che parte dal basso, dai bisogni e dalla creatività delle persone in una prospettiva di
riorganizzazione sostenibile e resiliente. Consumare meno energia evitando gli sprechi; coltivare nel rispetto della terra e delle persone; produrre nel rispetto dell’utilità sociale; ricercare benessere e felicità.
A buon titolo si può definire un movimento rivoluzionario, nella semplicità e nell’umiltà di un’analisi che trova ampi consensi e proposte sulle quali sono aperte libere discussioni finalizzate ad assumere impegni concreti.
 Le grandi trasformazioni in atto e i possibili scenari futuri sono ampiamente documentati, si tratta di fare una scelta di buon senso:
anziché attendere il peggio e farsi trovare impreparati, lavorare sin d’ora per costruire un’alternativa che consenta il passaggio verso un mondo sostenibile: nell’economia, nell’ambiente, nei rapporti umani avvalendosi di una visione positiva e costruttiva.
Per sperare nel successo, le iniziative di Transizione puntano a coalizzare le diversità presenti nella società come mai prima d’ora.
Le iniziative si impegnano a far si che i loro processi decisionali e i loro gruppi di lavoro siano fondati su principi di apertura e
coinvolgimento. Ogni iniziativa tende a raggiungere la comunità intera e sforzarsi, fin dall’inizio, per coinvolgere il sistema economico locale, i diversi gruppi presenti all’interno della propria comunità e le autorità: l’approccio è sistemico, la Transizione riguarda ogni cosa.  La Resilienza, parola-chiave del movimento, è la capacità della comunità di rispondere al meglio ai repentini cambiamenti, la capacità di riorganizzarsi sempre in positivo, mai ‘contro’ ma ‘per’. Le iniziative di Transizione si impegnano a creare resilienza in diverse aree (alimentazione, economia, energia, ecc) e su diverse scale (dal locale al nazionale) a seconda del caso. Si impegnano inoltre a inserire i loro sforzi all’interno di un processo generale teso ad aumentare la resilienza ambientale a livello globale.
 Il Piano di Decrescita Energetica, comporta stili di vita individuali e collettivi a bassa emissione di CO2 per superare gradualmente l’attuale dipendenza dal petrolio.  Il movimento della Transizione non ha leader. ma facilitatori, e anche questa è una novità, si regge in parte sul lavoro volontario, ma tende a creare e sperimentare nuove forme di impresa perché non vuole affiancarsi a ciò che esiste, ma immagina di riprogettarlo e trasformarlo in altro.
Hopkins ha diffuso il suo pensiero e l’esito delle numerose esperienzeche si stanno diffondendo a macchia d’olio, anche in Italia, pubblicando diversi volumi, tra cui, tradotti in italiano: Manuale pratico della transizione. Dalla dipendenza dal petrolio alla forza delle comunità locali; Cibo locale. Come produrre nella tua comunità alimenti sani e sostenibili. Manuale pratico della transizione

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