Orto Sinergico

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domenica 5 febbraio 2012

ECONOMIA LOCALE E BISOGNI PRIMARI: CURA CONTRO LA CRISI


Al di la dei bisogni indotti dalla pubblicità, all'uomo servono primariamente due cose: un tetto sopra la testa dove dormire e del cibo che fa crescere i bambini e dà energia agli adulti. Una Casa costruita bene, che disperde poco calore d'inverno e rimane fresca d'estate, sarà molto accogliente ed anche meno costosa da mantenere. Mentre il cibo deve essere disponibile e di buona qualità, assicurando all'uomo una vita lunga e priva il più possibile di malattie.
Poi viene tutto il resto dalla socialità che parte dalla famiglia, dagli amici, al lavoro, alla mobilità, all'educazione, alla sanità giù fino all'ultimo ritrovato tecnologico che ci semplifica la vita, ma che non potrà mai sostituire i miei bisogni primari.
Sembrano delle ovvietà, ma di questi tempi, caratterizzati da forti cambiamenti, crisi e "progressi tecnologici", ci sembra opportuno evidenziarle, perchè cose che oggi diamo per scontate in un futuro prossimo potrebbero non esserlo più. Basta fare una "dieta di esclusione" per capirne la portata, soprattutto in questi giorni di neve, una settimana senza collegamento a internet e smartphone è sopportabile, tranne che per qualche malato tecnologico, una settimana senza casa o cibo è un pò più complicata.

La Globalizzazzione in sè è una bellissima cosa: lo scambio di merci tra i popoli è fonte di amicizia e prosperità reciproca. Si dice che dove non passano le merci passano i cannoni. Certo è che se questa globalizzazione si trasforma in dipendenza dall'estero per assolvere ai bisogni primari, questo, in prospettiva, non lascia tranquilli. Innanzitutto questa importazione massiccia di merci, anche di basso valore, si basa sull'assunto che il costo del trasporto non incida sul prezzo finale. Il mix tra basso costo della manodopera e carburante non potrà durare per sempre e, a meno che si trovi una nuova fonte di energia, si dovrà riconsiderare dove produrre e come trasportare le merci. 

Discorsi in libertà senza senso che d'un tratto diventano di estrema attualità con l'ennesima chiusura del gas russo verso l'europa o lo sciopero degli autotrasportatori che provoca la scarsità di merce sugli scaffali dei supermercati. 
Non sappiamo se questi fenomeni sempre più frequenti sono solo delle eccezioni o saranno la regola, ma sarebbe stupido da parte nostra non programmare un futuro diverso, come dice Mercalli nel suo libro "Prepariamoci".


http://qn.quotidiano.net/esteri/2012/02/04/663752-europa_congela_dalla_russia_italia.shtml

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