Orto Sinergico

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sabato 8 dicembre 2012

LA TRANSIZIONE DELLE COMUNITA' LOCALI

L'ennesima aggressione nei confronti di un Amministratore del nostro territorio Oglio Po, che ormai si ripete costantemente con allarmante progressione e che vede anche i servizi sociali in prima linea testimoni di continue manifestazioni di violenza provano ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che la Crisi non è più relegata ad una percentuale fisiologica della Popolazione residente, ma sta progressivamente coinvolgendo sempre maggiori strati della Comunità.Esattamente un mese fa avevamo fatto un appello pubblico, come Associazione Gasalasco,  e inviato una comunicazione via mail a tutti gli Amministratori Pubblici invitandoli a partecipare e sostenere l'incontro "La Rivoluzione Dolce della Transizione" tenutasi il 17 Novembre a Casalmaggiore; su circa 40 Amministratori dell'Oglio Po nessuno ha risposto, nessuno ci ha contattato per capire di cosa si trattasse. Eppure già centinaia di Comunità nel Mondo stanno affrontando la Crisi in questo modo.
L'unico modo per riportare serenità nel territorio non è certo quello di ampliare l'assistenza economica a pioggia, visto che le risorse in parte non ci sono ed in parte il governo centrale non è più disposto a girarle ai Comuni, ma di fare in modo che le Persone e le Famiglie capiscano che la sorte dei nostri vicini è anche la nostra, senza distinzione di classe sociale.
Creare consapevolezza che questa crisi è strutturale e non passeggera, che la crescita economica vissuta negli ultimi trent'anni grazie al petrolio a buon mercato e all'indebitamento degli Stati e dei privati non potrà più tornare è forse il compito principale che le Amministrazioni devono assumersi per preparare la Popolazione ai cambiamenti che verranno.
Non è più il tempo solo degli Orti sociali per pensionati o persone con disagio mentale, ma occorre ripensare la gestione del territorio incentivando l'incontro diretto tra agricoltori e consumatori, la protezione del suolo dalla cementificazione selvaggia che lascia capannoni e case vuote, favorendo la produzione e il consumo di cibo locale dando ai cittadini organizzati in gruppi/associazioni, in comodato d'uso, territorio comunale da coltivare per assicurare una parziale autosufficienza alimentare e un risparmio alle Famiglie  in difficoltà o che vogliono essere autonome dal "mercato".
L'introduzione e incentivazione di nuove pratiche agricole a basso consumo di energia,  di "monete complementari" che permettano alle risorse di rimanere sul territorio creando un sistema di scambi organizzato e riconosciuto dalle istituzioni locali, la promozione di una mobilità alternativa con l'uso massiccio della bicicletta e la condivisione dell'auto attraverso servizi di Car sharing, la coibentazione delle case per abbattere il consumo di energie non rinnovabili inquinanti sono solo alcune delle iniziative che si posso prendere per attenuare il disagio sociale incombente, consapevoli che la Transizione verso una nuova economia sarà lunga.
La sensazione di disastro imminente con la continua crisi dei Paesi ancorati all'Euro e le politiche nazionali di austerità imposte da enti sovrannazionali che si stà abbattendo sulla nostra quotidianità e sulle quali individualmente e come Comunità locale non  abbiamo grandi capacità di influenza non ci possono lasciare impietriti in attesa dell'inevitabile, ma consapevoli che solo sul locale, qualsiasi cosa accadrà, potremo trovare le risorse e le capacità che ci permetteranno di superare ogni difficoltà dobbiamo fin d'ora autorganizzarci. Speriamo che, al più presto, anche chi è chiamato a gestire la cosa pubblica senta questa responsabilità ed agisca di conseguenza con l'aiuto dei media locali, quali radio, tv e quotidiani, che divulgando puntualmente tutte le iniziative di Transizione permetteranno alla popolazione non solo di conoscere ma anche di partecipare attivamente in prima persona.

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