Orto Sinergico

Orto Sinergico

lunedì 31 dicembre 2012

2013: Terra ai Disoccupati dell'Oglio Po !!

La Crisi non finirà nel 2013. Non bisogna essere Nostradamus o un Economista per capirlo basta solo utilizzare il buon senso. Anche nel territorio Oglio Po le condizioni delle Aziende,  e di consegenza l'occupazione stanno peggiorando velocemente. Non si vedono spiragli di luce se non per chi si rivolge al mercato estero. Le politiche di auterity e il pareggio di bilancio richieste dall'Europa applicate in Grecia e Spagna portano al collasso. Chi rimane senza lavoro ha solo due possibilità: espatriare o dedicarsi alla Terra per produrre cibo in attesa di tempi migliori. Mentre le file alla Caritas si allungano per un pasto caldo ci sembra logico trovare soluzioni per ridare dignità a tutte quelle Persone e Famiglie che difficilmente riuciranno a rientrare nel mondo del lavoro. Fino a quando le Famiglie allargate riusciranno a mantenere i laureati a spasso? Fino a quando la pace sociale non si romperà per le difficoltà economiche di chi non riesce più a mantenere la propria Famiglia?
Dato che le Amministrazioni Locali sono impotenti di fronte a questa Crisi Epocale, che non è congiunturale, ma Sistemica, e che non possono fare politiche di sostegno all'Economia non avendo le risorse economiche per sostenere la valanga di Persone/Famiglie in difficoltà, potrebbero almeno fornire gratuitamente, a chi lo richiede, un pezzo di terra comunale per coltivare cibo, organizzare corsi sul saper fare per rendere i cittadini del territorio in parte autosufficienti da quel mercato che ormai stà collassando e che non è più in grado di creare ricchezza e sostentamento.
Sperando che di territorio fertile e produttivo ne sia rimasto dopo avere per anni fatto i bilanci comunali con gli oneri di urbanizzazione per costruire case, capannoni e centri commerciali, oggi in vendita o semi vuoti.
Certo altre sarebbero le soluzioni da adottare, in primis riprendendosi la Sovranità Monetaria senza creare debito pubblico, nazionalizzando le Banche e partendo dalla Banca d'Italia, abbandonare i patti di stabilità che in un periodo recessivo comportano solo il peggioramento della situazione, ricominciare a produrre localmente il necessario per vivere senza importarlo dall'altra parte del Mondo. Tutte cose risapute, ma di cui la politica nazionale e sovrannazionale non vuol sentir parlare. 
In attesa che queste scelte vengano fatte a furor di popolo, cerchiamo almeno di lenire le difficoltà sempre maggiori di una grande fetta della popolazione residente prima che sia troppo tardi.

sabato 8 dicembre 2012

LA TRANSIZIONE DELLE COMUNITA' LOCALI

L'ennesima aggressione nei confronti di un Amministratore del nostro territorio Oglio Po, che ormai si ripete costantemente con allarmante progressione e che vede anche i servizi sociali in prima linea testimoni di continue manifestazioni di violenza provano ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che la Crisi non è più relegata ad una percentuale fisiologica della Popolazione residente, ma sta progressivamente coinvolgendo sempre maggiori strati della Comunità.Esattamente un mese fa avevamo fatto un appello pubblico, come Associazione Gasalasco,  e inviato una comunicazione via mail a tutti gli Amministratori Pubblici invitandoli a partecipare e sostenere l'incontro "La Rivoluzione Dolce della Transizione" tenutasi il 17 Novembre a Casalmaggiore; su circa 40 Amministratori dell'Oglio Po nessuno ha risposto, nessuno ci ha contattato per capire di cosa si trattasse. Eppure già centinaia di Comunità nel Mondo stanno affrontando la Crisi in questo modo.
L'unico modo per riportare serenità nel territorio non è certo quello di ampliare l'assistenza economica a pioggia, visto che le risorse in parte non ci sono ed in parte il governo centrale non è più disposto a girarle ai Comuni, ma di fare in modo che le Persone e le Famiglie capiscano che la sorte dei nostri vicini è anche la nostra, senza distinzione di classe sociale.
Creare consapevolezza che questa crisi è strutturale e non passeggera, che la crescita economica vissuta negli ultimi trent'anni grazie al petrolio a buon mercato e all'indebitamento degli Stati e dei privati non potrà più tornare è forse il compito principale che le Amministrazioni devono assumersi per preparare la Popolazione ai cambiamenti che verranno.
Non è più il tempo solo degli Orti sociali per pensionati o persone con disagio mentale, ma occorre ripensare la gestione del territorio incentivando l'incontro diretto tra agricoltori e consumatori, la protezione del suolo dalla cementificazione selvaggia che lascia capannoni e case vuote, favorendo la produzione e il consumo di cibo locale dando ai cittadini organizzati in gruppi/associazioni, in comodato d'uso, territorio comunale da coltivare per assicurare una parziale autosufficienza alimentare e un risparmio alle Famiglie  in difficoltà o che vogliono essere autonome dal "mercato".
L'introduzione e incentivazione di nuove pratiche agricole a basso consumo di energia,  di "monete complementari" che permettano alle risorse di rimanere sul territorio creando un sistema di scambi organizzato e riconosciuto dalle istituzioni locali, la promozione di una mobilità alternativa con l'uso massiccio della bicicletta e la condivisione dell'auto attraverso servizi di Car sharing, la coibentazione delle case per abbattere il consumo di energie non rinnovabili inquinanti sono solo alcune delle iniziative che si posso prendere per attenuare il disagio sociale incombente, consapevoli che la Transizione verso una nuova economia sarà lunga.
La sensazione di disastro imminente con la continua crisi dei Paesi ancorati all'Euro e le politiche nazionali di austerità imposte da enti sovrannazionali che si stà abbattendo sulla nostra quotidianità e sulle quali individualmente e come Comunità locale non  abbiamo grandi capacità di influenza non ci possono lasciare impietriti in attesa dell'inevitabile, ma consapevoli che solo sul locale, qualsiasi cosa accadrà, potremo trovare le risorse e le capacità che ci permetteranno di superare ogni difficoltà dobbiamo fin d'ora autorganizzarci. Speriamo che, al più presto, anche chi è chiamato a gestire la cosa pubblica senta questa responsabilità ed agisca di conseguenza con l'aiuto dei media locali, quali radio, tv e quotidiani, che divulgando puntualmente tutte le iniziative di Transizione permetteranno alla popolazione non solo di conoscere ma anche di partecipare attivamente in prima persona.

martedì 4 dicembre 2012

164 SOGNATORI !!!

Dipendenti Pubblici e Privati, Insegnanti, Imprenditori Piccoli e Grandi, Professionisti, Casalinghe e Disoccupati è questo il Gruppo di Centosessantaquattro soci del Gasalasco, Famiglie e Persone, residenti in tutto l'Oglio Po, che pensano che un'altro Mondo ed un'Altra Economia sia possibile e cercano di realizzarla insieme. 
E' stato un anno intenso pieno di impegni: dagli incontri sul territorio per farsi conoscere alle visite domenicali presso i produttori biologici locali, dai corsi sul saper fare saponi e detersivi al baratto di vestiti e accesori femminili,  dall'Ecofiera Oglio Po alla Rivoluzione Dolce della Transizione, il Gas Fotovoltaico e tanti acquisti di cibo a km zero bio, Ecofeste, Pannolini Compostabili nell'umido e proposte di Mobilità sostenibile, interviste su RC29 e Telecolor.
Tanto si è fatto e tanto si dovrà fare nel prossimo futuro perchè sempre più Persone possano conoscere il Gasalasco e tutte le attività che si possono fare insieme per ricostruire una Comunità Locale Resiliente pronta ad affrontare i grandi problemi che questa società dei consumi e della crescita infinita ormai al capolinea porterà e stà portando alle Famiglie e sul Territorio.
Economia Locale, Autoproduzione, Gruppo di Acquisto, Corsi, Banca del Tempo, Ecofiera, Transizione, Moneta Complementare Locale, Sede e punti di distribuzione capillari sul territorio, Portale Internet, Orto Condiviso, Car Sharing e chi più ne ha più ne metta, queste sono le sfide da realizzare nel 2013. Certo non da soli ma con tante altre Persone, che siamo convinti si uniranno a noi, perchè è sempre maggiore la consapevolezza che bisogna cambiare il proprio stile di vita e rilocalizzare le nostre scelte di consumo.
Abbiamo incontrato tanti Amministratori Locali nel nostro viaggio, da Casalmaggiore a Viadana, da Commessaggio a Rivarolo del Re, da San Giovanni in Croce a Scandolara Ravara, Calvatone a Colorno e tanti altri; chissa che qualcuno di loro decida di collaborare con noi per permettere ai propri cittadini e al territorio di loro competenza di trovare una soluzione alternativa a questa Crisi.
E' finito il tempo della Speranza fine a se stessa e di quella luce in fondo al tunnel che non arriva mai, rimbocchiamoci le maniche ed insieme costruiamo il nostro Futuro !!